I 7 Precetti della Torah Universale per i giusti dell'umanità
Anche i non ebrei possono unirsi al popolo ebraico nell’infondere questo mondo apparentemente materiale con la luce della spiritualità più intensa, trasformandolo nel Giardino dell’Eden che è destinato ad essere, e meritandosi il proprio posto nell’eternità del mondo a venire di totale illuminazione e benessere supremo, nelle braccia della luce dell’En Sof Benedetto, l’Infinito.
Tutti questi precetti sono contenuti nella Torah d’Israele, il manuale perfetto per ottenere l’illuminazione profetica e l’estasi della vicinanza all’En Sof.
Sono precetti accessibili a tutti, la cui esecuzione e osservanza garantisce un futuro sicuro nell’Eternità.
I sette comandamenti (in ebraico mitzvot) sono:
1. Credere in Dio (Non adorare falsi dèi, idoli).
2. Rispettare Dio e lodarlo (Divieto della bestemmia).
3. Rispettare la vita umana (Non uccidere).
4. Rispettare la famiglia (Non commettere atti sessualmente immorali).
5. Rispettare i diritti e la proprietà degli altri (Non rubare).
6. Rispettare tutte le creature (Non essere crudeli con gli animali e non mangiare un arto rimosso da un animale vivo.
7. Creazione di un sistema giudiziario (Perseguire la giustizia).
Questi comandamenti sono abbastanza semplici e lineari e sono riconosciuti come sani principi morali. Qualsiasi non-ebreo che segue queste leggi, perché l’Onnipotente le ha comandate, ha un posto nel mondo a venire e si chiama un chassid umot olam, un giusto delle nazioni del mondo.
Questi precetti sono vincolanti per tutti, ebrei e non ebrei, perché tutti discendiamo da Noè e dalla sua famiglia. Le 613 mitzvot della Torah, invece, sono vincolanti solo per i discendenti di chi accettò i comandamenti del Sinai e su coloro che si assumono il giogo dei comandamenti volontariamente (tramite conversione).
Le sette leggi di Noè dimostrano che l’Onnipotente ha dato regole e leggi che sono vincolanti per tutti gli esseri umani, e che Egli ci ama tutti, ebrei e gentili, e ci fornisce una guida a tutti.
Il Rambam (Maimonide) afferma: “Chiunque tra le nazioni soddisfi i Sette comandamenti di servire Dio, appartiene ai Giusti delle Nazioni, e ha la sua parte nel mondo a venire.”
Il Talmud si riferisce al non-Ebreo/a chiamandolo Ben/Bat Noach, “figlio/figlia di Noè”, in quanto tutti gli esseri umani discendono dal patriarca biblico Noè. Prima della nascita della nazione ebraica, fu comandato all’umanità l’osservanza di certi precetti – sei dal tempo di Adamo e sette dai tempi di Noè. Per il popolo ebraico, le 613 mitzvot della Torah sostituirono le 7 mitzvot date a Noach. Per i non-ebrei, tuttavia, queste 7 mitzvot rimangono vincolanti. Dio giudicherà tutti i gentili a secondo di come hanno mantenuto queste leggi.
Dal momento che le 7 mitzvot Bnei Noach sembrano essere valori etici fondamentali, non è sufficiente osservarle in quanto vogliamo essere buoni e morali?
L’intento di fondo è di tale importanza che se una persona si comporta in base a questi principi perché fanno appello al suo senso di giusto e sbagliato, al suo intelletto, o al suo senso di giustizia, anziché assolverli perché così l’Onnipotente ha comandato, non adempie alle 7 mitzvot correttamente e non è considerato un ‘Ben Noach.’ Il Rambam afferma che un gentile deve accettare questi precetti particolari perché sono stati rivelati da Dio, tramite Mosè, ai figli d’Israele sul monte Sinai.
In altre parole, le 7 mitzvot Bnei Noach non sono solo “cose belle da fare”. Sono invece 7 leggi divine, halachot. E, come afferma il Talmud, “Da quando il Tempio fu distrutto, Dio non ha un posto se non i quattro cubiti della halachah (le leggi della Torah) e affinché queste mitzvot diventino un recipiente divino, vanno osservate adeguatamente, il che significa che devono essere tenute secondo le regole stabilite dalla Halacha.
Proprio come gli ebrei devono osservare l’halacha per mantenere i loro 613 comandamenti, ci sono anche halachot per il rispetto dei 7 precetti dei Bnei Noach. Ovviamente, i dettagli halachici sono oltre la portata di questo sito articolo. Vi sono, tuttavia, molte risorse per ricerche ulteriori su Internet.