Salmo 23
- Mizmor le David, Adonai roì lo echsar
- Binot deshe yarbitzeni, al me menuchot yenaaleni
- Nafshì yeshovev yancheni bemaghelei tzededek lemaan shemò.
- Gam ki elekh beghei tzalmavet lo irà rà ki Attà immadì, shivtekha umishantekha emma yenachamuni
- Taarokh lefanai shulchan neghed tzorerai dishanta bashemen kossì revaya..
- Akh tov vachesed yirdefuni kol yemei chaiai veshavti be Bet Adonai le orekh yamim.
TRADUZIONE
- Un Canto-Salmo di David: Hashem è il mio Pastore. Non mancherò di nulla.
- Egli mi ha adagiato su prati verdeggianti, mi ha condotto lungo acque tranquille.
- Molto spesso ha risuscitato la mia anima. Mi ha guidato lungo i sentieri della giustizia cosicché potessi proclamare il Suo Nome.
- Anche se dovessi camminare per una valle profonda offuscata dalla (sofferenza e) dalla morte, non temerò alcun male, perché Tu (la Tua presenza e la Tua grande amorevolezza) mi accompagnano. La Tua verga (la sofferenza che mi purifica) e il Tuo bastone (la Torah che mi guida) mi confortano (e mi assicurano che Tu non hai abbandonato la mia vita al caso).
- (Oh Dio) prepara il mio banchetto reale nonostante i miei nemici. Tu hai unto il mio capo con l’olio (la saggezza). La mia coppa (il mio cuore) trabocca (con ringraziamenti per Te e tutto ciò che mi hai dato).
- Concedimi di (continuare a percepire) la Tua bontà e la Tua clemenza (in tutto ciò che) mi succederà in tutti i giorni (e anche nelle notti buie) della mia vita. Possa io (meritare) di dimorare nella Casa di Hashem per tutta la mia vita e anche oltre nell’Eternità. (Possa il mondo diventare veramente la Casa di Dio, e l’umanità riconoscere la Tua Presenza ovunque, per sempre).
Commento:
Re Davide è in fuga perché il Re Shaul vuole fargli del male. Senza acqua ne cibo, David arriva in una foresta arida e bruciata dal sole, dove sviene per la fame e la sete (1 Samuele 22:5). Mentre dorme, l’anima di David lascia il suo corpo ed entra nel Giardino dell’Eden Celeste. Lì gli viene data una visione profetica di tutta la sua vita: gli vengono spiegati le ragioni nascoste delle sue sofferenze e gli vengono mostrate tutte le prove difficili del popolo ebraico, nel corso della sua lunga e difficile storia. Gli viene spiegata la cura e la provvidenza insondabile di Hashem per tutta la creazione. David viene quindi proiettato nel futuro dove gli viene mostrata una visione dell’Età Messianica e del Grande Shabbat, quando la Provvidenza Divina sarà completamente rivelata e non sarà più nascosta nelle leggi della natura e della storia.
Alla fine gli viene detto che deve ritornare nel suo corpo fisico. Gli viene assicurato che sarà protetto dal re Shaul, che il suo regno sarà stabilito, e che un giorno un suo discendente sarà il Redentore finale del popolo ebraico e dell’umanità. Alla fine, gli viene fatta assaggiare la Rugiada Celeste con la quale Dio farà rivivere i morti nel futuro finale. David si sveglia e scopre che l’intera foresta è umida della stessa Rugiada della Resurrezione dei morti. Mentre il fogliame fresco lo protegge dal sole, Davide si disseta con la rugiada e la sua anima torna a rivivere in lui. Per commemorare il miracolo di essere tornato in vita, Re David compose il Salmo 23.
Traduzione in inglese e commento di Rabbi Avraham Sutton.
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