Carl Gustav Jung e la Cabala’
In un’ importante intervista del 1977, Carl Jung riconobbe con grande ammirazione che “il rabbino chassidico Dov Baer di Mesiritz, il Grande Maggid, anticipò tutta la mia psicologia nel diciottesimo secolo”. Descrive un sogno gioioso di “indescrivibile beatitudine eterna” che aiutò a far progredire la sua devozione al misticismo ebraico:
“Tutto intorno a me sembrava incantato. Io stesso ero, così sembrava, nel Pardes Rimmonim, il Giardino dei Melograni, e si stava svolgendo il matrimonio di Tiferet/Rabbi Shimon bar Yichoai con Malchut/ la Shekhinah.
Io ero il rabbino Simon bar Yochai, il cui matrimonio veniva celebrato nell’ aldilà. Era il matrimonio mistico come appare nella tradizione cabalistica. Non posso dire quanto fosse meraviglioso. Io stesso ero il matrimonio. E la mia beatitudine era quella di un matrimonio beato.”